Rassegna Giurisprudenziale

Cassazione Civ. Sez. Lav. 23.11.2016 n. 23736

Massima libertà per l’imprenditore di cessare l’attività e quindi di procedere al licenziamento collettivo. Il datore, tuttavia, deve comunicare alle organizzazioni sindacali quanto operato nei confronti dei propri dipendenti entro sette giorni dall’intimazione della misura risolutiva. Pena l’illegittimità del licenziamento e la condanna della società al risarcimento a favore dei lavoratori di un’indennità risarcitoria commisurata a dodici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto.

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Cassazione Civ. Sez. Un. 17.11.2016 n. 23300

Rientra nella categoria delle “vittime del dovere” il militare che – in ferma prolungata e in missione – abbia contratto una patologia letale per essere venuto a contatto con uranio impoverito.

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Cassazione Civ. Sez. Un. 16.11.2016 n. 23298

Nelle ipotesi di conversione del contratto a tempo determinato illegittimo, l’articolo 32 della legge 183/2010 che limita il risarcimento del danno – stabilendo un’indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto (comma poi abrogato dal Jobs act che ha agganciato l’indennità all’ultima retribuzione di riferimento per calcolo Tfr) – è applicabile ai giudizi pendenti.

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Cassazione Pen., n. 48027 del 14.11.2016

Cassazione Pen., n. 48027 del 14.11.2016 – In casio di truffa perpetrata mediante vendita on line, qualora il pagamento sia avvenuto tramite bonifico bancario, il giudice competente è quello del luogo dove la somma viene riscossa e non quello in cui è stata data la disposizione di pagamento.

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Cassazione Civ., n. 23128 del 14.11.2016

Cassazione Civ., n. 23128 del 14.11.2016 – La Cassazione cambia parzialmente idea sul regolamento condominiale, sancendo un principio che sembra discostarsi dal pregresso orientamento, poiché comporta l’applicazione di clausole regolamentari inesistenti al momento della stipula dell’atto di compravendita e quindi del tutto sconosciute all’acquirente in un regolamento predisposto però dopo il rogito, anche se su delega in bianco al costruttore.

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Cassazione Civ., Sez. II, n. 21024 del 18.10.2016

Cassazione Civ., Sez. II, n. 21024 del 18.10.2016 – La Cassazione afferma che la clausola del regolamento condominiale che limiti la destinazione delle unità immobiliari deve essere considerata costitutiva di servitù atipica ed è, quindi, opponibile ai terzi acquirenti solo se risulti nella nota di trascrizione.

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