Cass. Civ., sez. II, sentenza n. 21954 del 16.10.2014
Cass. Civ., sez. II, sentenza n. 21954 del 16.10.2014: le tariffe della procedura camerale si applicano anche alle prestazioni penali inerenti. L’onorario dell’avvocato per le prestazioni giudiziali in materia civile previsto dalle norme si applica anche se il professionista ha proceduto in sede penale. Condizione essenziale è che tra le prestazioni rese sussista un vincolo d’inerenza. La Corte ha così dato ragione al professionista che, curando gli interessi della parte in un giudizio di separazione, si era visto costretto a intraprendere oltre a procedure di natura eminentemente civile...
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Cass. Pen., SS.UU., sentenza n. 42858 del 14.10 .2014: cade il tabù del giudicato: da ricalcolare la pena se la Consulta dichiara illegittima una norma. Cade il tabù del giudicato, il mito della sua intangibilità, retaggio di una cultura autoritaria dello Stato. Cade per mano delle SS.UU. con una sentenza storica che archivia la mitologia della cosa giudicata, intollerabile in uno Stato democratico in cui è preminente la tutela dei diritti della persona. Cade con riferimento alla misura della pena inflitta dal giudice sulla base di norme poi dichiarate incostituzionali, e che dunque mai...
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Cass. Pen., SS.UU., sentenza n. 42979 del 14.10.2014: la decisione del Gip sulla richiesta di rito immediato non può essere impugnata. La decisione del Gip, con la quale è disposto il giudizio immediato non è sindacabile. Invece, l’inosservanza dei termini di 90 e 180 giorni, previsti per la richiesta di giudizio immediato ordinario e per quello cautelare può essere rilevata da parte del gip, dal momento che riguarda i presupposti del rito.
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Cass. Civ., sez. VI, sentenza n. 21670 del 14.10.2014: divorzio: il licenziamento dell’obbligato modifica l’assegno. Il licenziamento dell’ex coniuge obbligato al mantenimento è un elemento sufficiente per la revisione dell’assegno. Lo ha stabilito la Corte accogliendo il ricorso di un divorziato che dopo aver sottoscritto un accordo consensuale con la moglie aveva chiesto la rideterminazione dei profili economici.
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Cass. Civ., sez. VI, sentenza n. 21363 del 9.10.2014: fallimento: no alla domanda di cognizione. Nell’amministrazione straordinaria tutti i crediti verso l’imprenditore insolvente si fanno vedere e vanno accertati secondo le norme che ne disciplinano il concorso (art. 1, D.L. 26/79), sicchè il creditore deve azionare in quella sede il suo credito poi tutelabile davanti al giudice in via di opposizione avverso lo stato passivo: quindi la domanda formulata in sede di cognizione ordinaria è improcedibile.
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Cass. Civ., sez. Lavoro, sentenza n. 21565 del 13.10.2014: gravano sul cessionario dell’azienda le obbligazioni del dipendente. Più tutele per il lavoratore nel succedersi delle gestioni aziendali. Il cessionario, infatti, risponde nei confronti del dipendente di tutte le obbligazioni precedenti che non siano prescritte.
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