Ottobre

Cass. Civ., sez. III, sentenza n. 19864 del 22.09.2014

Cass. Civ., sez. III, sentenza n. 19864 del 22.09.2014: responsabilità del ginecologo: il risarcimento va commisurato alla vita reale del bambino. La  Corte ha ricordato che nel liquidare il risarcimento del danno da responsabilità medica dovuta a una cattiva gestione del parto e della successiva assistenza, è possibile operare una riduzione del danno non patrimoniale in considerazione della vita reale del bambino. Tale riduzione non costituisce una personalizzazione del danno ma un semplice dato obiettivo che influisce sul quantum, mentre altri aspetti di questa vita menomata possono venire...

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Cass. Pen., sez. IV, sentenza n. 38955 del 23.09.2014

Cass. Pen., sez. IV, sentenza n. 38955 del 23.09.2014: costruttore e datore responsabili per l’infortunio causato dalla macchina difettosa. In caso di infortunio sul lavoro dovuto all’utilizzo di un macchinario non sicuro, a rispondere del reato di lesioni personali sono sia il costruttore che il datore di lavoro. Lo ha stabilito la Corte escludendo la rilevanza del comportamento del dipendente (peraltro, in concreto, non abnorme), in quanto comunque superato dall’insufficienza delle cautele previste dalla legge.

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Cass. Civ., sez. I, sentenza n. 18870 dell’8.09.2014

Cass. Civ., sez. I, sentenza n. 18870 dell’8.09.2014: non è possibile chiedere contestualmente l’addebito della separazione e il risarcimento danni da infedeltà. Nell’ambito del procedimento di separazione personale dei coniugi non è possibile proporre contestualmente alla domanda di addebito anche la richiesta di risarcimento del danno morale per condotta denigrante tenuta dal coniuge colpevole di tradimento. Le due domande devono quindi essere proposte separatamente anche se la cosiddetta “causa petendi” è in parte la stessa.

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Cass. Civ., sez. III, sentenza n. 19865 del 22.09.2014

Cass. Civ., sez. III, sentenza n. 19865 del 22.09.2014: una rata saltata basta a sfrattare la società. Basta anche solo il mancato pagamento di un arata per la risoluzione del contratto di affitto commerciale. La pronuncia ha così cassato il giudizio della Corte d’appello di Venezia con il quale era stata giudicata troppo generica la clausola risolutiva espressa nel contratto di affitto.

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Cass. Civ., sez. Lavoro, sentenza n. 19682 del 18.09.2014

Cass. Civ., sez. Lavoro, sentenza n. 19682 del 18.09.2014: avvocati dipendenti pubblici; il danno all’immagine della Pa è automatico. Chi viola la regola della incompatibilità tra la professione di avvocato e lo status di dipendente pubblico commette un illecito a prescindere dall’effettivo prodursi di un danno per l’amministrazione. Lo ha stabilito la Corte accogliendo il ricorso dell’Agenzia delle entrate contro la sentenza della Corte di appello di Ancona che, invece, aveva reintegrato un dipendente licenziato in quanto la sanzione inflitta appariva sproporzionata all’entità degli...

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Cass. Civ., sez. VI, sentenza n. 19331 del 12.09.2014

Cass. Civ., sez. VI, sentenza n. 19331 del 12.09.2014: l’omissione o l’inesattezza del nome non basta per rendere nulla la sentenza. L’omessa o inesatta indicazione del nome di una delle parti nell’intestazione della sentenza va considerata un mero errore materiale, emendabile con la procedura di cui agli artt. 287 e 288 c.p.c., quando dal contesto della sentenza risulti con sufficiente chiarezza l’esatta identità di tutte le parti.

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