Crisi e nuovo anno

“Ma cos’è questa crisi?” domandava un celeberrimo ritornello della prima metà del Novecento. Alcuni studiosi misurano la crisi come condizione naturale della cultura del nostro Paese. Ed è una contraddizione solo apparente che il malessere deflagri proprio nell’epoca del boom, nel vivo dei favolosi anni Sessanta. Da allora assume forme via via differenti, prolungando la propria ombra fino alla stagione corrente. E’ come dire che nella storia dell’Italia repubblicana, letteratura ed arte possono essere analizzati, e storicizzati, come risposta e reazione alla crisi. Sia nelle stagioni più tragiche, come il dopoguerra e gli anni di piombo, sia in quelli apparentemente “di crescita”, come il quinquennio del boom e gli anni Ottanta. La nostra storia culturale recente, cioè è spinta da un grande motore: il malessere. Non tanto quello di carattere economico (in valori reali, dal 1948 ad oggi, il Pil è cresciuto da 93 ad oltre 1.500 miliardi di euro l’anno), quanto, piuttosto, il malessere di natura sociale, politica ed etica.

Buon proseguimento delle festività, nell’attesa del nuovo anno 2014.

30.12.2013