Anno 2016

Cass. Civ., sez. Tributaria, sentenza n. 2111/2016

Cass. Civ., sez. Tributaria, sentenza n. 2111/2016: esenti da imposte gli accordi di separazione tra coniugi. L’alienante che trasferisce la proprietà di un immobile, in attuazione degli accordi di separazione consensuale tra coniugi, ha diritto all’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro.

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Corte di Appello Reggio Calabria, sentenza del 12.11.2015

Corte di Appello Reggio Calabria, sentenza del 12.11.2015: usucapione: l’accordo non equivale alla sentenza, quindi non è opponibile ai terzi. La sentenza che accerta l’avvenuta usucapione del bene immobile svolge una funzione di accertamento della situazione giuridica che va oltre le parti in giudizio, spiegando effetti erga omnes per quanto riguarda la valutazione giuridica operata dal giudice, nel senso che i terzi ne subiscono gli effetti riflessi, e deve essere trascritta invece ai sensi dell’art. 2651 c.c. con valore di mera pubblicità notizia. L’accordo di...

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Cass. Civ., sentenza n. 2169 del 4.02.2016

Cass. Civ., sentenza n. 2169 del 4.02.2016: l’accordo successivo al giudizio non integra il patto di quota lite. Non può essere dichiarata nulla la scrittura privata, tra cliente ed avvocato, in quanto integrante un patto di quota lite, se redatta successivamente alla conclusione del giudizio.

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Cass. Civ., ordinanza n. 2133 del 3.02.2016

Cass. Civ., ordinanza n. 2133 del 3.02.2016: notifica della sentenza presso la cancelleria se l’avvocato non comunica la Pec. L’avvocato che intende impugnare la sentenza in appello deve fare attenzione alla data di notifica della sentenza presso la cancelleria del Tribunale quando il professionista non ha eletto domicilio nel circondario dell’Autorità procedente. Il rischio è quello di vedersi qualificato come inammissibile il ricorso in quanto tardivo, perché la notifica dell’atto di citazione in appello risulta successiva alla scadenza del cosiddetto termine breve...

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Cass. Civ., sentenza n. 4404/2016

Cass. Civ., sentenza n. 4404/2016: Inps, indebita percezione e non truffa per la falsa compensazione dei contributi. Non scatta il reato di truffa bensì quello più lieve di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato per il datore di lavoro che inganni l’Inps dichiarando di aver corrisposto ai propri dipendenti somme a titolo di indennità per malattia, assegni familiari e Cigs, al solo fine di compensarle con i contributi previdenziali e assistenziali dovuti.

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Cass. Pen., sez. IV, sentenza n. 4567 del 3.02.2016

Cass. Pen., sez. IV, sentenza n. 4567 del 3.02.2016: il Riesame deve ridurre il sequestro se eccede il profitto. Il decreto che dispone il giudizio penale non ha efficacia preclusiva sulla determinazione della somma che sottopone a sequestro preventivo. Pertanto se il Giudice ha sbagliato la quantificazione del prezzo o del profitto del reato, il Riesame ha il potere/dovere di rettificare il perimetro del provvedimento ablativo.

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